Traina di fondo: gli
accessori
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Traina
con il downrigger o il piombo guardiano |
Con
l'arrivo del mese di Luglio e l'inizio della bella stagione ecco
che si ripropone il dubbio se tutta la nostra attrezzatura è
pronta per la vacanza estiva e quindi per il nostro periodo di
pesca. In questo articolo mi rivolgo soprattutto ai trainisti
per i quali farò il punto della situazione verificando quali
accessori bisogna avere pronti per affrontare nel migliore dei
modi il nostro sospirato periodo di ferie. |
Innanzitutto
per poter effettuare la traina di profondità bisogna fare una
scelta: useremo il piombo guardiano o l'affondatore? La
differenza tra le due tecniche esiste: Con l'affondatore o
downrigger possiamo trainare le nostre esche a stretto contatto
con il fondo, velocità intorno ai due nodi, ma
naturalmente bisogna avere un pò di dimestichezza con questo
strumento. Con il piombo guardiano, invece, la velocità di
traina sarà intorno al nodo e dovremo tenere per tutte le fasi
di pesca la canna in mano. Ne consegue che a parità di tempo
con l'affondatore copriremo più mare, ovvero percorreremo più
miglia e quindi avremo maggiori possibilità di incontrare la
nostra preda. |
clicca sulla foto
per ingrandire |
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clicca
sulla foto per ingrandire |
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La forma dei
piombi per la traina di fondo sono: a forma
di pesce, in alto a sinistra, allo scopo dipinto anche
con coda ed occhi, del peso da 3 a 6 chili, ma conviene
attenersi sempre sui 4 chili; la palla di
cannone, la prima in alto a destra, da 3 a 12 chili, e
conviene usare oltre 5 chili per scendere a profondità intorno
ai 50 metri; Il piombo a sgancio
rapido, qui sopra a sinistra, che comunque sconsiglio
vivamente in quanto danneggia il trave e non è immediato lo
sgancio, per come dice il nome; ed infine il piombo
guardiano, qui sopra a destra. |
Vediamo
ora in dettaglio gli accessori per la traina con il downrigger.
Ci sono in commercio tre o quattro aziende che producono questo
accessorio. I prezzi vanno dalle 350 mila lire a oltre 4 milioni
per quelli più sofisticati. Sono manuali o elettrici.
affondatore
elettrico - clicca sulla foto per ingrandire
Oramai il livello qualitativo
degli affondatori si equivale per cui la scelta sarà fatta
esclusivamente dalle nostre disponibilità. L'affondatore va
posizionato a poppa dell'imbarcazione, su un lato, o mura a
dritta o mura a sinistra, facendo attenzione alla sua
installazione: dovrà essere ben posizionato in quanto il peso
che deve sostenere (4 chili la palla, da 5 a 10 l'affondatore +
la trazione esercitata dal moto della barca) è notevole. In
bobina caricheremo dacron o piano wire, a seconda delle nostre
abitudini. Il piano wire (cavetto d'acciaio) ha meno attrito in
acqua e quindi il peso sarà quasi a piombo sotto la barca ma
genera correnti galvaniche negative (tratteremo la cosa in
altro articolo). Nella foto in basso si può vedere posizionato
un affondatore elettrico sulla mia barca, un 24 piedi, dove è
stata operata una modifica. Quasi tutti gli affondatori in
commercio sono dotati di un portacanne, ma non di due. E allora,
volendo trainare con due canne, io, ad esempio, ho dovuto
installare un secondo portacanne che consente alle due canne di
rimanere sempre in ottima posizione, qualunque cosa faccia il
downrigger (esempio in virata).
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Clicca
sulle foto per ingrandire - un esempio di come ho
posizionato in pesca due canne |
La
canna ed il mulinello.
La canna ideale per pescare e divertirsi è una 20 libbre,
possibilmente lunga e non stand up, a ripartizione. Mediamente
queste canne hanno sette passanti. Le canne nelle foto sono: una
a carrucole ed una ad anelli. Naturalmente quelle a carrucole
fanno un ottimo lavoro, soprattutto per pesci superiore ai 20
chili. E' necessario, comunque, che nei passanti della canna
possa entrare agevolmente la girella da 30 o 45 libbre
(rigorosamente sampo) che andremo ad inserire sul trave e che
collegherà il finale. Per le canne Vi posso tranquillamente
consigliare NORMIC
che con
l'esperienza di Michele Nodari produce canne veramente di
ottima qualità sebbene il prezzo sia leggermente superiore ad
altre presenti sul mercato. Per chi invece sta appena iniziando
andremo su una 30 libbre. Il mulinello dovrà essere un 4/0 e
anche qui, come per gli affondatori, vi sono molte aziende che
producono accessori a buon livello. Personalmente uso DUEL
4/0 con in quali ho avuto veramente grandi
soddisfazioni. |
Una Ricciola di
44 chili, un'altra di 15 |
Una
buona canna da traina va dalle 400.000 a oltre 1 milione e
comunque vi consiglio di non badare a spese, se possibile, è un
acquisto che si fa una sola volta. Per il mulinello la cifra
varia tra le 400 fino a 1 milione e mezzo.
Filo e finali.
Il filo
sarà un 20/30 libbre con la 20 Libbre ed un 30/50 libbre con la
30 libbre, a secondo di quante chanches vogliamo lasciare al
pesce e se nella zona dove peschiamo sono possibili catture di
grossi esemplari. Dovremo provvedere ad imbobinare il filo
avendo cura di non riempire molto il mulinello che in fase di
recupero dovrà ospitare anche il finale e la girella. Il
finale, lungo da 10 a 15 metri dovrà essere almeno dello 0,50,
con la doppiatura negli ultimi 40 centimetri. Personalmente
utilizzo l'Asso doppia forza 0,60 senza doppiatura, oppure il
Fluorocarnbon 0,50 senza doppiatura: vale sempre questa massima:
fili
sottile maggiori allamate ma maggiori rischi. E'
una scelta.
Ami. I
migliori in assoluto sono quelli prodotti dalla francese VMC,
con anello saldato ed in lega leggera. Ma comunque anche altre
marche vanno benissimo, nelle misure 4/0 per l'amo pescante
(quello che va inserito nei pressi dell'ano del pesce) mentre
per il trainante va bene un n°7 o n°9 ad anello, da inserire
nel muso del pesce o nel rostro, dal basso verso l'alto. Il
finale è a due ami, tre se la nostra esca è voluminosa, anche
se le regole IGFA vietano la pesca a tre ami. |
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Nelle
foto sopra si vede un finale dello 0,40 doppiato per gli ultimi
40 centimetri con un Bimini Twist
e due ami a gambo lungo. Vi consiglio tra l'altro di usare ami a
gambo dritto, per evitare rotazioni dell'esca. Se si dispone
dell'aguglia, che è la migliore esca in assoluto a mio parere,
va innescata come nella foto, un amo nel rostro ed un altro si
può inserire sottopelle, nei pressi della coda, oppure
nell'ano. Tempo fa avendo difficoltà a reperire l'aguglia ho
innescato addirittura una spigola, come si vede nelle foto in
basso. Qualsiasi esca, se viva e ben innescata, fa al nostro
caso. |
clicca sulle foto
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Pinzetta
di sgancio. Ho
considerato di aver perso in tanti anni di traina almeno
un centinaio di pinzette di sgancio. La pinzetta va collegata
sul cavo dell'affondatore poco sopra il piombo, e serve a
trattenere il trave. Vedi nella foto in basso.
clicca sulle foto
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Come si noterà
nella foto ingrandita uso rafforzare la stretta della pinzetta
con un elastico, arrotolato più volte. Anche se vi sembrerà
troppo forte, vi assicuro che quando mangia la ricciola,
la tenuta della pinzetta con l'elastico, sembrerà un fuscello
in balia di una tormenta. Per chi volesse, invece, risparmiare
sul costo della pinzetta (circa 16 mila lire, anche se il nostro
sponsor www.islandparadise.it
la vende 13 mila) si possono usare elastici in caucciù, magari
doppi, facendo una asola sul cavo dell'affondatore ed un doppio
nodo sul trave. Regge ugualmente e si risparmia in caso di
incaglio. |
La
vasca del vivo. |
Chi
non ha la fortuna di avere una imbarcazione già predisposta con
la vasca del vivo dovrà allora recuperare un bidone o comunque una vasca
possibilmente rettangolare e ancora meglio se con i bordi
smussati. Le dimensioni ideali sono larghezza cm.40, lunghezza
cm.60, altezza cm.40. Vanno benissimo quelle vasche in Pvc che
si usano per il trasporto del pane: hanno anche i manici.
Necessario un coperchio in quanto in navigazione, in presenza di
mare anche leggermente formato, si tende a perdere acqua. E'
necessaria una vasca in cui il pesce, soprattutto l'aguglia,
possa nuotare. Questo piccolo rostrato, infatti, ha una
vitalità fragile se non nuota e se l'acqua si riscalda.
Essenziale, quindi, organizzarsi prima e bene, altrimenti la
traina con il vivo è impossibile farla. |
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Raffio
e pancerina o harness. Personalmente
per quanto riguarda la pancerina ne utilizzo una rigida che si
posiziona con una cintura sulla vita e va a poggiarsi sulle
gambe, composta da un bicchierino nel quale si posiziona
la canna ed un renale (naturalmente NORMIC)
come quello che si vede nella foto in basso. Questi accessori
(il renale soprattutto) servono solo per pesci superiori ai 15
chili, altrimenti una pancerina da traina è più che
sufficiente. C'è poi il raffio che deve essere leggero ma
resistente, con la curva non molto aperta. Ricordarsi che il
pesce si raffia sempre dal basso verso l'alto e con la punta
rivolta verso l'esterno dell'imbarcazione. Così facendo il
pesce non ha possibilità di sganciarsi. |
La
canna per il vivo. E
già perchè prima di catturare la ricciola dobbiamo prendere
l'esca viva. E allora bastano due cannette da poche lire con un
mulinello semplicissimo ed economico (spesa circa 25 mila lire).
Saranno imbobinate con filo 0,25 e finale 0,10 o 0,12, con una
girellina minuscola. Alla fine del finale legheremo una
matassina di seta o skeinfish. Per chi non vuole acquistarla
può tranquillamente sfilacciare una cima e creare un filamento
lungo circa 20 cm che sarà annodato da formare un cerchietto e
poi legato al finale. Trainato a 30 metri dall'imbarcazione, a
velocità costante 2 nodi l'aguglia dovrebbe abboccare. La
frizione al minimo in modo che il rostrato, dopo aver colpito la
nostra esca e fermata per un momento abbia il tempo di ricolpire
per ingoiare. E in questa occasione rimarrà bloccata con il
rostro nella nostra esca sintetica. Se a volte le aguglie non
mangiano basta ogni tanto arrestare momentaneamente il motore
aspettare qualche attimo e ripartire. In alternativa una
tailandese (lenza a più ami con simulazione di esca finta o
mosca) che calata alla profondità di 40/50 metri, ma solo alle
prime luci dell'alba, ci consentirà la cattura di qualche
sugarello. Ottimi anche come esca viva. |
Ora
non ci resta che allamare e combattere, ma questo è tema di un
altro dei nostri articoli. |
Massimo
Rotondaro
Altri articoli
sull'argomento già pubblicati
|
La
ricciola: esche, attrezzature, inneschi e segreti (1ª parte) |
La
ricciola: esche, attrezzature, inneschi e segreti (2ª parte) |
Traina
con il monel |
Pallaplanner:
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