Alla marina di Corniglia si trova un molo lungo circa 28 metri, ideale per praticare la pesca con la canna bolognese e il rockfishing in notturna. 

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Con la prima tecnica si possono insidiare grossi sugarelli (anche da un chilo) numerose occhiate anche di grossa taglia soprattutto nel periodo invernale, ma anche in estate.

Raramente le spigole in estate, mentre nel periodo invernale sono la classica preda. I saraghi sono numerosi e di tutte le taglie e specie, mentre le orate sono rare ma possibili. 

Le Orate - clicca sulla foto per ingrandire

Pescando di giorno si possono ottenere ottimi risultati con salpe e muggini, facilmente pescabili con il mare leggermente mosso e usando come esca la mitica pastella al formaggio con montature leggere e con canne fisse da 5-6 metri e bolognesi della medesima lunghezza. 

Ritornando sulla pesca notturna si userà la seguente montatura: su una canna bolognese da 5-6 metri abbinare un mulinello adatto da imbobinare con del buon filo del diametro 0,16-0,18 mm; consiglio il Falcon (speciale mulinello), caratterizzato da una buona morbidezza. Sulla lenza madre inseriremo un galleggiante (assolutamente munito di starlight) da 5-6 gr. preferibilmente all' inglese o piombato a goccia, che fermeremo con due pallini spaccati del n°7. Applicheremo poi 3-4 pallini dello 0 e appena sotto questi una girella a barilotto del n°22, a cui collegheremo un finale del 0,14-0,16 mm. A questo legheremo un amo del n° 12 o 14 a filo fine. Come esca opteremo i bigattini (circa un chilo sarà la nostra scorta), che rappresenteranno anche una valida pastura, da fiondare ogni tanto in favore di corrente. Si consiglia inoltre l'uso di un capiente guadino per salpare le prede più importanti. 

Per quanto riguarda la pesca dalle rocce la preda abituale è il grongo, che soprattutto in autunno-inverno può arrivare fino a 20 chili, ma grosse murene e a volte cernie di media taglia possono rallegrare la nostra battuta di pesca. 

Il grongo, preda notturna

La montatura con cui insidiare questi voraci predatori è semplicissima: su uno spezzone di nylon da 15-20 mt. dell'1,00 mm legato ad una delle numerose bitte presenti sul molo, legare un amo dell'1\0 innescato con una sardina o uno sgombro morto, ma molte volte possono rivelarsi vincenti anche altri pesci quali boghe, occhiatelle e sparli. Comunque la lunghezza del pesce-esca non deve superare i 20 cm. La lenza va lanciata circa a cinque metri da riva appena fa buio e si aspetta l'abboccata. Provare durante le ore di luce è inutile, non si prende niente. Non bisogna ferrare perché il grongo ingoia. A volte può capitare che la lenza sia agganciata al fondo, , ma potrebbe essere il grongo che si è intanato fra le rocce del fondo, quindi bisogna tirare forte e alzare il pesce dalla sua tana. Dato che è difficile far morire il grongo è consigliabile dare bastonate sulla testa o conficcare la lama del coltello nel centro della stessa. 

 La pesca nella zona di Corniglia può fruttare ottimi carnieri se si becca la giornata buona, ma si pesca molto in qualsiasi momento.

Luciana