Questo articolo vuole lanciare un grido d'allarme:
- A tutti i pescatori sportivi;
- A tutti i pescatori professionisti;
- Alle Capitanerie di Porto;
- Alla Guardia Costiera;
- Alla Guardia di Finanza;
- Alle Associazioni Ambientalistiche;
- A tutti coloro che amano il mare:

In Calabria ma soprattutto nel mezzogiorno d'Italia un gruppo di pescatori senza scrupoli (dilettanti e non) stanno distruggendo completamente le coste.
Hanno escogitato un tecnica che distrugge qualsiasi tipo di pesca: si tratta di una rete del tipo Sciabbica, cioè una rete che si cala partendo con lunghe corde da riva si effettua un semicerchio e poi si rientra  con le altre corde.
Ma la variante terribile è questa: allungando le corde sino a 300 metri, e collegando a queste corde quei nastri bianco/rossi del tipo usato per la segnaletica stradale hanno capito che il pesce si terrorizza e anzicchè fuggire e rompere il gruppo, in gergo si "impalla".
Due o tre sub con le bombole orientano i pesci in direzione
del sacco. 
I pesci, terrorizzati non tentano nemmeno la fuga.
Abbiamo visto sino a sei/sette quintali di pesce catturato con una sola "cala". Ci risulta che abbiamo avuto anche il sequestro delle reti, ma il bottino è troppo grosso.

E non si va nel penale.  La zona in questione è il tratto di mare che va da Soverato (CZ) sino a Reggio Calabria e poi da Reggio Calabria sino all'alto tirreno.
MA I CONTROLLI DOVE SONO?
Invito tutti i lettori e chiunque sia amante del mare di sollecitare, quando possibile, gli enti o gli amici che possono fare qualcosa. Con email, verbalmente, con fax o con quant'altro possa servire allo scopo. 
Vi assicuro che assistere a 6 o 7 quintali di pesce (novellame) ma con all'interno 3 o 4 orate da 5 e 6 chili, denticiotti, pauri, ecc. è uno spettacolo deprimente.
Credo che tra brevissimo non avremo altro che fare del nostro mare, se non i bagnanti.
La redazione PESCAINMARE & PESCAREMARE invita
chiunque avesse la possibilità di interventire di tenere presente il nostro grido d'Allarme:
se questa pratica di pesca si espande, cari amici, dalla riva, soprattutto, non avremo più da che divertirci.

IL MARE NOSTRUM STA SCOMPARENDO.

La Redazione