Thainlandia
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Phuket la gemma del mare Andamano. Tutti i paesi sono differenti , ma alcuni lo sono più di altri. La Thailandia, e così pure Phuket, è considerata da molti la terra più esotica del sud-est asiatico, felicemente ed unicamente se stessa. Testo e foto: Roberto Ferrario L’isola di Phuket, in questi ultimi anni è arrivata agli albori della cronaca pesca sportiva grazie alla massiccia presenza di pesci vela ed ad un mare ricchissimo di pesci pelagici ed altri piccoli predatori. Fino a pochi anni fa quest’isola era conosciuta soltanto come una rinomata località di villeggiatura tropicale; oggi può sicuramente essere considerata la capitale asiatica per il pesce vela. Inoltre da alcuni anni, ogni novembre, si tiene il "Phuket International Sportfishing Classic", un torneo diventato molto importante che attira equipaggi ed imbarcazioni dagli stati vicini e recentemente anche appassionati Europei ed Australiani grazie agli eccellenti risultati che si sono ottenuti nelle passate edizioni. Alcuni anni fa un barca è arrivata, per partecipare a questa competizione, addirittura dalle lontanissime Hawaii. L’isola di Phuket, caratterizzata da scenari costieri tropicali, incontaminate spiagge di fine sabbia bianca e le trasparenti acque blu del mare Andamano, è situata a ridosso di ondulate colline, tra una vegetazione lussureggiante lungo la costa sud occidentale della Thailandia. Un vero paradiso tropicale della costa Andamana, ha una forma di una perla irregolare, larga circa 21 chilometri e lunga 48 è la più grande isola thailandese e da sola, costituisce una provincia. Scarsamente popolata, il panorama fuori dalla città è costituito da verdi colline, palmeti, piantagioni di caucciù e una dozzina di spiagge spettacolari lungo la costa. Modellata dalle varie influenze alternatesi nel corso dei secoli e arricchitasi con le industrie dell’estrazione mineraria dello stagno, Phuket ha sviluppato una cultura ben definita che ha dato origine ad un numero di luoghi ed eventi propri. La primordiale prosperità è testimoniata dalle molte e ben conservate case signorili di considerabile interesse architettonico. Scene naturali includono la splendida foresta di Khao Phra Thaeo Park, un’area dove si può avere un rapido scorcio dell’incontaminata giungla di Phuket. Un’altra destinazione da non perdere è Phang Nga Bay: qui il paesaggio marino è abbellito dalle centinaia di rocce calcaree che affiorano. Alcune emergono dall’acqua, altre assumono forma levigata o frastagliate, tutte comunque formano bellissimi e incantevoli luoghi. Altrettanto spettacolari sono le isole Phi Phi, poco lontane dall’isola di Phuket; qui ci sono non solo spiagge inesplorate, un mare blu a ridosso della lussureggiante vegetazione tropicale, ma anche vere e proprie cime che si innalzano altissime dal mare. Una moltitudine di pesci. Esso popola massicciamente le acque circostanti e non è affatto fuori dal comune avere doppi, tripli o a volte quadrupli strike di questo predatore oceanico. Una particolarità di questo pesce è che in queste acque si sposta in branchi di cinque o sei esemplari ed è per questo che si possono avere in una giornata numerosi abboccate multiple. Ci sono poi momenti, cui ho avuto la fortuna di assistere, in cui il mare completamente ribolle di pesci vela e tutt’intorno la barca, per centinaia di metri, si vedono questi pesci saltare o nuotare freneticamente a pelo d’acqua con tutta la vela alzata. Una scena tutt’altro che rara da queste parti e sicuramente non mi era mai capitato di assistere ad uno spettacolo così affascinante. La taglia media di questi pesci oscilla tra i trenta e i quaranta chilogrammi, ma esemplari di peso superiore agli ottanta chilogrammi sono normalmente catturati. Imbarcazioni. A Phuket, oltre esserci una moltitudine di pesci, vi è un buon numero di imbarcazioni. Attualmente sono presenti ventitré imbarcazioni equipaggiate per la pesca d’altura; per la maggior parte sono grosse imbarcazioni, tra i dieci e i dodici metri, di costruzione locale equipaggiate con divergenti, sedia da combattimento, canne, mulinelli e tutto quant’altro può essere necessario. Queste barche possono essere noleggiate per un prezzo veramente molto basso; ovviamente non sempre l’attrezzatura fornita è di prim’ordine, solitamente 30 e 50 libbre, come pure l’equipaggio, non sempre molto esperto. Sono invece presenti quattro imbarcazioni eccellenti: "Whaoo", "Reel Hooker", "Jaws Too", "Andaman Hooker", che come esperienza e professionalità non hanno nulla da invidiare rispetto quelle delle più blasonate e rinomate località del mondo. Il "Jaws Too", inoltre, è l’unica barca che organizza anche battute di pesca allo squalo, sia di notte che di giorno od addirittura per più giorni su reefs molto lontani e sconosciuti. Tutte gli squali sono rigorosamente rilasciati, ovviamente dopo aver dato tempo ai clienti di fare fotografie o filmati della cattura. La pesca avviene all’ancora e con l’aiuto di bidoni di sangue e brumeggiando con pezzi di tonni e sardine si cerca di richiamare il più gran numero di squali possibile. Il principale obbiettivo è lo squalo tigre che in queste acque sembra veramente abbondare e che qui raggiunge un peso medio di circa 200 chilogrammi; esemplari di mole maggiore sono stati catturati negli scorsi anni. Una volta, addirittura, un grosso squalo tigre è riuscito a disancorare il "Jaw Too", che è lungo 12 metri, e a trascinalo per più di 10 miglia prima di riuscire, ormai giunto sottobordo, a rompere il filo e a riguadagnare la libertà.
I tonni, generalmente, non sono molto grossi: skipjack, yellowfin, kawakawa, longtail e dogtooth rappresentano le specie più comunemente pescabili. Lampughe e whaoo sono le prede più comuni con pesi a volte superiori ai venti chilogrammi per le prime ad ai quaranta per lo sgombride. Barracuda, con pesi molto vicini al record del mondo all-tackle, sono stati catturati, come pure enormi giant trevally di peso ben oltre i quaranta chilogrammi.
Per avere le migliori possibilità per i rostrati è bene prenotare per i primi giorni di luna piena o per i tre giorni seguenti la luna piena, in quanto questi sono i migliori periodi grazie al grande movimento d’acqua generato dalle maree.
Ho visitato l’isola di Phuket nel pieno della stagione delle piogge e lontano dai migliori mesi per la pesca ma i risultati sono stati ugualmente notevoli; non riesco proprio a immaginare cosa sarebbe potuto succedere nella
cosiddetta "hot season". L’unico modo è provarci, e io sicuramente lo farò! Vi saprò dire. Notizie Utili.
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