PORTOGALLO
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Algarve Sommarietto:
La regione dell’Algarve, in Portogallo, offre enorme potenzielità
per la pesca sportiva, dal bolentino, al drifting per gli squali,
alla pesca con il vivo di dentici corazzieri e boccadoro. Testo
e foto: Ferrario Roberto Situato
all'estremità sud-ovest dell'Europa, tra l'Atlantico ed il Mediterraneo,
il Portogallo gode di un clima dolce e soave, di una varietà di paesaggi
generata dalla molteplicità di clima di cui beneficia. Solo a pochi
chilometri di distanza si scoprono regioni completamente differenti:
il blu del mare che scintilla sotto il sole, le spiagge dorate, le
pianure verdeggianti. Tra
le undici province del Portogallo, l'Algarve
è
quella più a sud, la punta estrema dell'Europa. E' una terra abbastanza
accidentata e poco popolata; non si trovano grandi città ma solo piccoli
caratteristici paesi. La geografia e la storia hanno separato nettamente
l'Algarve dal resto del Portogallo; pertanto se molti sono i tratti
che questo popolo ha in comune con gli altri portoghesi, parecchie
sono anche le differenze. Per esempio è assente del tutto nel popolo
dell' Algave la "saudade" vale a dire la "presenza
dell'essenza" che da all'animo una dolce tristezza, tipica soprattutto
del centro e del nord. Il popolo dell'Algarve è dunque un popolo solare,
lieto di vivere su questa terra dell'eterna primavera, dai vini generosi,
delle feste religiose vissute con pagana esaltazione. Le
lunghe e dorate spiagge
dell'Algarve si estendono per circa 170 chilometri dalla frontiera
spagnola contrassegnata dal fiume Guardiana a Capo Sao Vicende. A
prima vista si potrebbe parlare di chilometri ininterrotti di spiaggia,
in realtà la situazione è ben diversa. La capitale provinciale, Faro,
spezza la costa in due parti nettamente distinte: la prima, dal fiume
Guardiana a Faro è costituita da spiagge basse a lento declino, fronteggiate
da lunghe lingue sabbiose; la seconda parte ha la costa più alta,
talvolta a picco, intricata di piccole insenature rocciose, spesso
accompagnata da scogli ed isolette che creano un vero paradiso per
pescatori e subacquei. Marlin
Europei La
regione dell'Algarve è arrivata alla ribalta della cronaca pesca sportiva
quando nel 1992 alcune barche di pescatori professionisti catturarono
con reti poste in deriva alcuni piccoli blu marlin. Quello stesso
anno Jhon Gill, un inglese trasferitosi in Algarve, catturò sportivamente
il primo blu marlin del continente Europeo di 495 libbre; in nove
uscite egli riuscì a catturare e liberare sette
marlin
stimati sulle 400-500
libbre. L'anno
successivo un altro pescatore inglese, Michael Dallas a bordo del
"Rascasso", una delle più famose barche charter dell'Algarve,
riuscì a catturare in due ore di combattimento, con una attrezzatura
da 130 libbre, un blu marlin di 1741 libbre cioè ben 788 chilogrammi. L'
Algarve pero' non è solo marlin, e la fauna ittica che popola le sue
acque è molto varia. L'oceano Atlantico che bagna le sue coste è l'habitat
ideale di: dentici, pesci serra, gronchi enormi, boccadoro, dentici
corazzieri, squali, tonni rossi, pesci spada, lampughe e una infinità
di pesci di fondale. Tre
tecniche vincenti Durante
una mia vacanza in Algarve ho avuto modo di soggiornare a Monte Gordo,
una piccola cittadina situata a pochi chilometri dal confine spagnolo,
circondata da un lato da una immensa foresta di pini marittimi e dall'
altro da una lunghissima spiaggia considerata una delle più belle
d' Europa. Qui
ha sede la "Tres
des pesca desportiva",
una organizzazione di pesca di proprietà di Paul Delsignore, un inglese
di lontane origini italiane, che sette anni fa ha deciso di abbandonare
la madre patria e stabilirsi in questa affascinate regione del Portogallo
per organizzare charter di pesca. Paul, con un Aquabel 33 piedi attrezzato
con GPS, VHF ed ecoscandaglio, propone vari tipi di pesca a seconda
della stagione e delle richieste della clientela. La
variabilità delle tecniche e dei pesci insidiabili fanno di questa
regione dell’Algarve una località molto conosciuta ed apprezzata soprattutto
dai pescatori inglesi, francesi e tedeschi che rappresentano il 90%
della clientela. Monte Gordo è una valida soluzione per chi volesse
effettuare una vacanza in Algarve abbinata alla possibilità di pesca
ad un ottimo livello. Negli ultimi due anni la "Tres
des pesca desportiva" ha
collezionato ben 9 record europei a dimostrazione della serietà di
questa organizzazione e delle enormi potenzialità che offre questo
tratto di mare. Uno dei tipi di pesca praticabili è quello del bolentino, il cui obbiettivo sono: piccoli dentici, pagelli, paraghi, occhioni, orate, pesci balestra, boghe, grochi, corvine e saraghi in quantità industriali. Per questo tipo di pesca sono necessarie attrezzature medio pesanti in quanto le zone di pesca sono principalmente secche o relitti ad una profondità variabile tra i 30 ed i 50 metri e a volte a causa della forte corrente è necessario usare piombi superiori ai 150 grammi. Un'alta tecnica molto entusiasmante è quella della pesca con il vivo, di solito con sgombri o saraghi, destinata a grossi dentici corazzieri (Dentex gibbosus) e boccadoro (Argyrosomus regius). In Algarve questi pesci possono raggiungere dimensioni e pesi ragguardevoli, con esemplari di peso superiore ai 13 chilogrammi per quanto riguarda lo sparide e di pesi den oltre i 35 chilogrammi per il boccadoro. Questi pesci sono molto combattivi e soprattutto i boccadoro, una volta allamati compiono lunghe fughe in prossimità del fondale alternate da improvvise risalite verso la superficie tanto da mandare in bando la lenza dando l'impressione che il pesce si sia slamato. Attualmente il record EFSA del boccadoro è di 41 chilogrammi, pescato a Meschers in Francia. Questo
tratto di mare, inoltre, è popolato da un buon numero di squali: verdesche,
mako e saltuariamente volpe e martello. E' possibile pertanto insidiarli
sia di giorno che di notte ed i mesi migliori vanno da gennaio a marzo
per quanto riguarda gli esemplari di mole maggiore i quali si avvicinano
maggiormente alla costa. I restanti mesi sono altrettanto prolifici,
ma la costante presenza di baby verdesche, tra i 50 e i 90 centimetri,
disturba molto l'azione di pesca in quanto questi piccoli predatori
restano allamati ad esche destinate ad esemplari di più grosse dimensioni. Ancora
in fase di sperimentazione è la
pesca in drifting
allo spada di notte e dal prossimo anno la "Tres des pesca desportiva"
vuole iniziare una seria ricerca dei blu marlin in una zona di mare
a circa 50 miglia dalla costa dove il fondale risale dai 600 metri
a 150 metri di profondità formando tre piccole secche distanti circa
un miglio una dall'altra, zona di pascolo di numerosi branchi di sgombri
e tonni rossi e molto probabilmente blu marlin. Avvincente
esperienza Durante il mio soggiorno ho avuto modo di effettuare quattro uscite provando tutte e tre le tecniche proposte. I primi due giorni li abbiamo dedicati al bolentino sopra piccole secche e nelle vicinanza di un relitto di una nave mercantile tedesca affondata durante la seconda guerra mondiale. Le prede più comuni sono stati sciarrani, pagelli, boghe, corvine, paraghi e gli onnipresenti saraghi. Durante la seconda uscita più volte i nostri terminali sono stati letteralmente strappati; su consiglio dell'esperto skipper Helder, abbiamo immediatamente cambiato attrezzatura optando per canne da traina da 20 e 30 libbre innscando boghe morte. Dopo pochi minuti i responsabili delle precedenti rotture avevano nuovamente abboccato e dopo un breve ma appassionante combattimento abbiamo portato a bordo due bei gronchi di otto chilogrammi di peso. Nella terza giornata abbiamo voluto provare ad insidiare boccadoro e dentici corazzieri con l’esca viva, visti i buoni risultati registrati nelle precedenti settimane e l’eccellente risultato avuto da due pescatori inglesi il giorno stesso del mio arrivo a Monte Gordo. I due fortunati pescatori hanno avuto modo di imbarcare ben 13 boccadoro ed un dentice corazziere. Sfortunatamente
la nostra giornata non è stata altrettanto prolifica in quanto le
condizioni meteo climatiche sono state avverse. Un forte vento e un
mare conseguentemente abbastanza agitato abbinato uno strano abbassamento
della temperatura dell’acqua di circa due gradi rispetto al giorno
precedente, hanno caratterizzato la giornata in modo negativo. Dopo
una prima ricerca infruttuosa di sgombri, da utilizzare come esca,
ci siamo ancorati direttamente sulla secca precedentemente prescelta
dallo skipper. Come esca viva abbiamo optato per gli onnipresenti
saraghi che popolano in abbondanza queste zone di mare. Helder
ha innescato i saraghi su ami della misura 4/0 collegati ad un terminale
dello 0,80,e con attrezzature di 12, 20 e 30 libbre. Dopo aver piazzato
le esche in prossimità del fondo abbiamo ingannato l’attesa dell’abboccata
pescando a bolentino i soliti sparidi, sciarrani, boghe ed alcune
coloratissime castagnole rosse. Purtroppo
durante la giornata abbiamo avuto soltanto tre strikes riuscendo a
catturare, con la canna da 12 libbre, un dentice corazziere di circa
6 chilogrammi. La
quarta giornata, invece, è stata dedicata alla pesca degli squali
in drifting sopra una scaduta a venti miglia dalla costa dove il fondale
passa repentinamente da 200 a 700 metri. Arrivati sul posto abbiamo
sistemato, sulle murate della barca, quattro sacchi di brumeggio costituiti
da teste e altri scarti derivanti dalla lavorazione degli sgombri
acquistati la mattina stessa in una piccola fabbrica dedita alla lavorazione
ed inscatolamento di sgombri e sardine. Dopo aver sistemato le esche
a distanze e profondità variabili dalla barca, nell'attesa della prima
abboccata abbiamo ingannato il tempo pescando sgombri ed enormi aguglie
accorse in branchi
nella scia del brumeggio. Sapendo
che in questo periodo dell'anno la taglia media delle verdesche è
molto bassa, 10-12 chilogrammi, abbiamo optato per attrezzature leggere
ed ultraleggere, utilizzando anche una comune attrezzatura da spinning
da trota. Ovviamente abbiamo anche preparato una stand-up da 30 libbre
nel caso che un esemplare di maggior mole si fosse avvicinato all'imbarcazione. Durante la giornata abbiamo avuto la visita di sette verdesche riuscendone a catturare cinque; gli esemplari sembravano la fotocopia uno dell' altro con un peso di circa una decina di chilogrammi e nonostante la taglia molto piccola, si sono rivelate degli ottimi avversari. Helder, lo skipper della barca, collabora con il NMFS (National Marine Fishery Service) e con la Nova Southeast University negli Stati Uniti, i quali studiano le migrazioni di questi pesci pelagici e cercano di individuare i distinti stock di verdesche esistenti nell'oceano Atlantico. Di conseguenza tutti gli esemplari catturati sono stati marcati e liberati tranne uno che è stato trattenuto al solo scopo di prelevare campioni di tessuto di pelle e di fegato. clicca
sulla foto per ingrandire
Verso la fine della giornata abbiamo inoltre avuto la visita di un grosso e sospettosissimo pesce balestra, che si è letteralmente rimpinzato dei piccoli pezzetti di pesce che fuoriuscivano dai sacchi ignorando continuamente le piccole esche che gli proponevamo. Sicuramente meno sospettosa è stata una piccola cernia la quale si è letteralmente fatta guadinare, ma che dopo averci fatto ammirare la sua splendida colorazione gialla e nera, è stata immediatamente rilasciata. Calendario di pesca: Monte Gordo - PORTOGALLO- Come
arrivare: In aereo con voli TAP,
si raggiunge la città di Faro facendo scalo a Lisbona o con comodi
voli charter partenti settimanalmente dai principali aeroporti italiani.
In auto, partendo dall’Italia si percorre l’autostrada che si snoda
lungo la costa, prima francese e poi spagnola. Dopo circa 2000 km.
dal confine italo-francese si raggiunge la regione dell’Algarve. Documenti:
Passaporto in corso di validità o
carta d’identità valida per l’espatrio. Moneta:
E’ l’escudo portoghese, attualmente vale circa 10 lire italiane. Lingua:
Portoghese; l’inglese è parlato da molti. Differenza
oraria:
Un ora in meno rispetto l’Italia. Clima:
Temperato dall’afflusso dell’Oceano Atlantico; l’inverno in Algarve
non è mai molto freddo. La stagione migliore è comunque la primavera. Abbigliamento:
Il clima piacevole dell’Algarve richiede abiti leggeri nei
mesi estivi e di mezza stagione per quelli invernali. Gastronomia:
Il Portogallo è rinomato ovviamente per il pesce, prima di tutto il
merluzzo che i Portoghesi preparano in ben 365 modi diversi; fra le
ricette sono famosi il “ Bacalhau con todos” , merluzzo con contorni
vari, e la “Caldeirada de pexies”, zuppa di molte varietà di pesce. Manifestazioni: Durante il periodo estivo vengono organizzate nelle varie località diverse sagre caratteristiche.
L’ALTRO
PORTOGALLO L’arcipelago
delle Azzorre
si trova quasi al centro dell’oceano Atlantico ed è composto da otto
isole l’una vicino all’altra: Corvo, Flores, Graciosa, Horta, Pico,
Angra do Heroismo, Sao Miguel, Santa Maria. L’arcipelago di Madeira,
invece, si trova a sud del Portogallo molto vicino alla costa africana,
più precisamente davanti al Marocco; esso è composto da cinque isole:
Madeira, Porto Santo e le isole Desertas. Basta
guardare il libro IGFA dei record per l’atlantic blu marlin e si può
vedere che buona parte dei record sono stati fatti proprio nelle acque
antistanti questi arcipelaghi. Mentre
le Azzorre sono prevalentemente visitate da pescatori europei, Madeira
è di quasi esclusivo appannaggio americano in quanto quasi tutti i
charter di pesca ed equipaggi sono statunitensi e cosi pure quasi
tutta la clientela. Le barche charter di entrambe le isole sono per la maggior parte di un livello molto alto e così pure i prezzi che raggiungono delle cifre stratosferiche comprese tra uno e due milioni per uscita. La spesa, però, è sicuramente giustificata in quanto la percentuale di blu marlin catturati è tra le più alte del mondo e questa zona è nel mondo quella con il maggior numero di blu marlin oltre le 1000 libbre catturati. Proprio per questo le barche sono sempre "full booked" e la prenotazione deve essere fatta almeno uno o meglio due anni in anticipo. |
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