Roccella Jonica: il porto dei relitti
Porto di Roccella Jonica, invasione di relitti, roccella, roccella jonica, porto, relitti, curdi,, capitaneria, capitaneria di porto, calabria, jonio, mare jonio, catanzaro, extracomunitari, sbarchi, sbarchi di extracomunitari, pescare, strascico, cianciole, derivanti, barbari, porto, Porto,
Roccella Jonica, 90 chilometri da Reggio Calabria, 90 da Catanzaro, una bella cittadina della costa jonica Calabrese, soffre l'invasione "di relitti", le carcasse del mare, come sono ormai note alla cronaca. Negli ultimi due anni, infatti, sono stati numerosi gli sbarchi di extracomunitari alla ricerca della salvezza dalla fame, dalla povertà del proprio paese di appartenenza. E di tutto questo noi tutti siamo apertamente solidali e dispiaciuti ma la situazione che si vive a Roccella Jonica è insostenibile. Oramai il Porto, costruito tra le enormi difficoltà burocratiche, finalmente avrebbe potuto avere la possibilità di decollare. Ma, purtroppo ancora non è attivo al 100 per 100. Manca l'energia elettrica in banchina, non esiste guardiania, non c'è acqua corrente, non c'è pompa di carburante. La gestione attualmente è affidata alla Capitaneria di Porto che lo gestisce come fosse una caserma. Non si entra con l'auto se non dopo varie discussioni e aver manifestato la necessità di scaricare la propria auto dei bagagli, il posto barca è incedibile (nel senso che se ho la barca a secco non posso sistemare nello stesso posto barca un altra, anche di mia proprietà) e così via. Ed ora ad aggravare tale situazione i relitti dei "curdi". Sono oramai oltre una diecina le imbarcazioni presenti nelle vasche del porto, sulle banchine e....scandalo, anche sugli scivoli. lo scivolo n°1 ostruito da una carcassa Come si vede nelle foto sopra lo scivolo principale del porto è ormai fuori uso da circa 1 mese e pare che sia stata emessa ordinanza di blocco per le richieste di alaggio e varo. anche lo scivolo n°2 è ostruito Ma anche il secondo scivolo è ostruito da due imbarcazioni. E quindi a Roccella Jonica non è possibile alaggio e varo. Più volte abbiamo manifestato questa idea: bonificare queste carcasse del materiale inquinante ed usarle, dopo averle affondate, quale dissuasore per lo strascico e per la creazione di nuovo habitat. Numerose specie, infatti, troverebbero riparo tra le lamiere. E lo strascico, che imperversa anche a poche centinaia di metri da riva, e nei pressi del porto, finirebbe. Naturalmente non si riesce mai a capire come mai la guardia costiera, la guardia di finanza o i carabinieri non riescano a "pescare" con le reti in mare questi pescherecci. La forza del ..............pesce!!!! Fatto sta che il pescatore sportivo, l'amante del mare, il vacanziere della domenica ecc. ecc. soffrono di tale situazione e l'utente finale, il cittadino italiano, paga il disservizio delle nostre amministrazioni. Due relitti, infatti, sono stati alati e posti in bella mostra sulle banchine del porto, e qui sorge una domanda: quanto è stato il costo per questa operazione? Non sarebbe stato più opportuno intervenire in altro modo? Beh, gustatevi il panorama (guarda le foto sotto). E ancora non basta, due grandi spazi sono adibiti a ormeggio di altre imbarcazioni. relitto n°6 e relitto n°7 in banchina E continuando la navigazione nel porto eccone altri: Ma non finisce qui. Il porto si sta insabbiando: all'ingresso vi sono alcuni punti ove il fondale è sceso sotto il metro. E la cosa gravissima è che, alcuni mesi fa, fuori uso le luci verde e rossa che segnalavano l'ingresso al porto, alcune imbarcazioni hanno avuto seri problemi. Gianni Repice di Soverato, infatti, giunto intorno all'una di notte nei pressi del Porto, proveniente da Reggio Calabria, ha dovuto chiedere insistentemente l'intervento della Capitaneria di Porto affinchè gli segnalasse l'ingresso. Quella notte, infatti, il mare era infuriato e le luci fulminate. Per fortuna, dopo aver atteso oltre un'ora che la Capitaneria si decidesse ad "uscire", per paura del mare, o forse per paura di mancato soccorso, lo sfortunato skipper è riuscito a salvare la propria imbarcazione, una Aprea Mare di 13 metri. Fatale, invece, pochi giorni dopo, l'oscurità del porto. Una barca a vela di 15 metri, proveniente dalla Sicilia, ha confuso un frangiflutti, distante 200 metri dal porto con l'ingresso dello stesso. Il risultato si vede nella foto in basso.
Da quanto è dato sapere il proprietario ha effettuato una denuncia alla Procura della Repubblica per l'accaduto e per verificare di chi fossero le responsabilità per le lampadine non funzionanti dell'ingresso del porto. A voi le dovute deduzioni. Ma i relitti non finiscono qui: pochi metri fuori dal porto, ecco sulla spiaggia un "bel" relitto, fermo lì da tre mesi e chissà sino a quando. Il relitto n° 10 nei pressi del porto Proprio pochi giorni fa (marzo 2002) un'altra imbarcazione è arrivata nel porto. Non si riesce a star dietro all'arrivo delle navi. E risalendo sulla costa Jonica, verso Catanzaro, altri scempi:
Guardavalle marina (CZ), relitto a 3
metri di fondale fuoriesce dall'acqua, creando grave rischio per la
navigazione (NON E' SEGNALATO IN ALCUNA CARTA NAUTICA NE' CON BOE); Santa Caterina (CZ), relitto spezzato in due tronconi, ad una profondità di 11 metri, non segnalato, quando c'è bassa marea fuoriesce leggermente dall'acqua, sulle carte nautiche ha una posizione errata; Isca Sullo Jonio (CZ), nave arrivata alcuni mesi fa, non è stata portata prontamente in alcun porto ed ormai è arenata sulla battigia; Isola di Capo Rizzuto (KR), parco marino tra i più belli d'europa, forse superiore a quello della Sardegna, la scorsa estate una nave piena di disgraziati, si arena nei pressi della riva; il relitto è ancora lì..... e così via. Chiudo questo articolo con una serie di interrogativi: Quando Il responsabile del porto di Roccella Jonica intende intervenire per liberare gli scivoli visto che la stagione estiva è imminente? Quando e come si pensa di intervenire nei confronti delle carrette del mare presenti nel porto? Quando si deciderà di regolamentare il mare Jonio calabrese come le altre zone d'Italia, dove viene fatta rispettare la legge, controllando lo strascico, le reti derivanti, le cianciole, le reti vicino riva ecc.? Quando si darà una regolare profondità all'ingresso del porto di Roccella Jonica visto che si sta insabbiando? Aspettarsi una risposta è d'obbligo, ma purtroppo sappiamo che forse non arriverà mai. Il nostro dovere, comunque, è denunciare. E la Calabria rimane sempre la.........solita Calabria. Massimo Rotondaro Soverato, li 21 marzo 2002 |
|
|||||
Cerca
nella rete con
ShinySeek
Visita
il nostro Sponsor:
STOCK HOUSE
Grandi Firme a prezzi di Stock
Porto di Roccella Jonica, invasione di relitti, roccella, roccella jonica, porto, relitti, curdi,, capitaneria, capitaneria di porto, calabria, jonio, mare jonio, catanzaro, extracomunitari, sbarchi, sbarchi di extracomunitari, pescare, strascico, cianciole, derivanti, barbari, porto, Porto,Porto di Roccella Jonica, invasione di relitti, roccella, roccella jonica, porto, relitti, curdi,, capitaneria, capitaneria di porto, calabria, jonio, mare jonio, catanzaro, extracomunitari, sbarchi, sbarchi di extracomunitari, pescare, strascico, cianciole, derivanti, barbari, porto, Porto,Porto di Roccella Jonica, invasione di relitti, roccella, roccella jonica, porto, relitti, curdi,, capitaneria, capitaneria di porto, calabria, jonio, mare jonio, catanzaro, extracomunitari, sbarchi, sbarchi di extracomunitari, pescare, strascico, cianciole, derivanti, barbari, porto, Porto,Porto di Roccella Jonica, invasione di relitti, roccella, roccella jonica, porto, relitti, curdi,, capitaneria, capitaneria di porto, calabria, jonio, mare jonio, catanzaro, extracomunitari, sbarchi, sbarchi di extracomunitari, pescare, strascico, cianciole, derivanti, barbari, porto, Porto,