E’ partito, a Gaeta, l’interessante progetto di ricerca che mira al rilancio del consumo del cosiddetto “pesce sconosciuto”. O meglio del “pesce dimenticato” perché non più commercializzato con regolarità. Si tratta di quelle specie che, sebbene presenti nei nostri mari, non si trovano facilmente sul mercato, né tanto meno sono richieste dai consumatori che magari ne ignorano le potenzialità e le prerogative in fatto di gusto e valori nutrizionali. L’assessorato alle attività produttive del Comune di Gaeta, accogliendo le indicazioni della Regione Lazio e dell’Associazione Nazionale Città del Pesce di Mare, ha dunque promosso questo progetto che si propone proprio di riportare l’attenzione di pescatori, ristoratori e consumatori sul “pesce dimenticato”, impegnandosi a sostenere quelle specie magari tipiche della nostra area che hanno perso nel tempo il loro spazio di mercato. E che, se pescati, vengono ributtati in mare perché considerati privi di valore commerciale e destinati a diventare cibo per altri pesci con un’incalcolabile perdita di reddito sia per i pescatori che per i ristoratori. Oltre che di uno straordinario patrimonio di sapori e tradizioni per tutti noi. Stiamo infatti parlando di prodotti del nostro patrimonio ittico di cui verranno studiate qualità organolettiche e nutrizionali e che, attraverso dei veri e propri itinerari gastronomici, saranno ripresentati al pubblico tramite specifici ricettari riproposti da specialisti dell’arte culinaria e menu preparati da chef della ristorazione locale. Il tutto coadiuvato da un ampio lavoro di ricerca scientifica che, basandosi su nozioni di ittiologia e rilevazioni dettagliate, costituirà la base indispensabile per l’auspicato rilancio. Con un occhio di riguardo per le possibili ricadute sulle attuali politiche della pesca e del turismo. Dal 2 al 14 luglio, pertanto, Gaeta darà vita ad un vero e proprio “Itinerario gastronomico del pesce sconosciuto” attraverso la collaborazione fra Comune e quei ristoranti che proporranno ai clienti menu particolari, con l’inserimento di prodotti ittici quali la sciabola, lo scorfano, la razza, il grongo, il suro, la tracina, il palombo. Pesci che non arrivano quasi mai sulle nostre tavole ma che un tempo rappresentavano invece l’alimentazione quotidiana dei pescatori laziali e delle loro famiglie. Speciali percorsi guidati permetteranno la conoscenza o la riscoperta di ogni singola specie, delle tecniche di pulitura e di preparazione, nonché di presentazione dei piatti e degustazione di ricette rapide e gustose. Il tutto sarà poi ripetuto in occasione dell’evento finale che concluderà questa manifestazione. Si tratta del convegno scientifico che si terrà proprio il 14 luglio a Gaeta e che presenterà al pubblico i risultati della ricerca promossa dal Comune tramite personale assunto con una pubblica selezione. Ad introdurre i lavori ci saranno il sindaco Massimo Magliozzi e l’assessore alle attività produttive Vincenzo Matarese nonché i responsabili nazionali dell’Associazione Città del pesce di mare di cui Gaeta fa parte da qualche anno. I relatori saranno persone esperte di marketing, ristorazione e strategie della comunicazione. Le conclusioni saranno affidate a rappresentanti della Regione Lazio che patrocina l’evento. Nel corso del convegno sarà proiettato un video sulle tecniche di pesca e sarà diffuso materiale cartaceo con i risultati della ricerca ed i preziosi ricettari.
Massimo Rotondaro