In questo articolo andremo a trattare le esche invernali: si perchè nel periodo invernale sicuramente le esche che useremo avrnno caratteristiche diverse da quelle in uso nella bella stagione. Questo sia per le cattive condizioni del mare (nel surfcasting pescheremo con onda e vento) sia, nel caso del bolentino, per le profondità nelle quali andremo ad insidiare il .....psce di turno.

La seppia.

Sicuramente una delle esche regina della stagione autunnale/invernale. Innanzitutto un piccolo segreto: è molto più pescosa se non lavata in acqua dolce. Quindi la soluzione ottimale sarebbe quella di catturarsi la seppia e pulirla in mare, o ancora pulirla ma senza lavarla con acqua dolce. In pescheria ci dovremo, invece, sincerare che non abbia toccato l'acqua dolce. Da alcune prove pratiche effettuate in mare sia a bolentino che con il palamito, ho potuto verificare che, al naturale pesca moltissimo. Per chi pesca dalla riva e di notte, il problema maggiore è quello di avere una esca dura al lancio e resistente per almeno una ventina di minuti agli attacchi dei granchi, delle pulci e della minuteria. La seppia ha tutte queste caratteristiche, ed oltretutto è dura e facilmente d trattare, potendola innescare a tocchetti, o a sottili striscioline, o innescando i tentacoli a mò di verme. La pelle un pò scura e leggermente rovinata non v assolutamente asportata: i saraghi, specialmente, ne vanno ghiotti. Per chi pesca dalla barca, invece, sia a bolentino che con il palamito, invece, è micidiale pulita e privata dlla pelle, tagliata a piccoli tocchetti che coprano l'amo. Risulta irresistibile per saraghi, ma quelli grossi, e anche per le orate. Provare per credere.

Massimo Rotondaro