Denunce per stragi ambientali
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Ci giungono spesso in redazione lettere, email e comunicazioni di "stragi ambientali". Con questo termine usiamo denominare quelle azioni volte a deturpare il nostro ambiente preferito, il mare. Nei giorni scorsi ci è giunta una denuncia da parte di un pescatore sportivo amante del mare con il quale ha inteso comunicare alle forze dell'ordine (Capitaneria di Porto) la situazione che si stava verificando nella zona di mare posta nelle vicinanze del suo paese. In particolare questo nostro lettore ha denunciato alcuni pescherecci professionisti che avrebbero praticato, a strascico, con le "spatare" e con le "cianciole" una pesca non consentita, chiudendo palle di ricciole e tonni, miste a delfini. E proprio questi ultimi sono quelli che sono stati sacrificati senza alcun motivo: questi pesci, infatti, chiusi nella rete insieme ai tonni, sono stati poi rigettati in mare, naturalmente morti. E questo in una zona di mare che pare non abbia nulla da invidiare a paradisi della pesca come la Sardegna o hot spot all'estero: nella provincia di Catanzaro e Reggio Calabria, nel tratto di mare compreso tra Punta Stilo e Badolato Marina. Naturalmente deprechiamo quanto avvenuto e sollecitiamo tutti i lettori del sito www.pescainmare.com a non tacere sugli abusi effettuati a mare: denunciamo quanto viene fatto illegalmente, sensibilizziamo le forze dell'ordine, altrimenti tra non molto non avremo più che andare per mare, se non per gustarci il panorama. Pubblichiamo, quindi, la denuncia del nostro amico lettore, con la speranza che sia di stimolo per tutti gli amanti del mare ma in maniera particolare per le forze dell'ordine che debbono, soprattutto verso i professionisti, far rispettare le regole del mare e la legge, senza fermarsi davanti al lamentarsi pietoso dei pescatori per lo scarso esito delle loro pescate o alla misera offerta di una cassetta di pesce.
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