Riserve Naturali: Capo Rizzuto
Nel 1991 veniva istituita la "Riserva Marina di
Capo Rizzuto". Questa scelta del governo, sicuramente ben
apprezzata da tutto il popolo dei calabresi e comunque degli
sportivi ed ambientalisti, all'epoca aveva lasciato perplessi i
pescatori professionisti della Zona (di seguito le conclusioni). |
In questi giorni sta, per essere approvato il
decreto con i nuovi confini del parco che vengono enormemente
ampliati. Prima di entrare nel merito vediamo come è oggi la
situazione in quella zona. |
Nel dicembre del 2000 viene completato l'iter
di revisione della zona approntato dal sottosegretario
all'Ambiente, Sen.Nicola Fusillo. Inizialmente questa area era
stata stabilita a tavolino, senza una preliminare analisi
conoscitiva. Tra l'altro per anni, e ancora sporadicamente oggi,
avviene prelievo ittico con mezzi non consentiti e soprattutto non
vi è quasi nessun controllo, ad eccezione dei mesi da giugno ad
agosto. Giusto quindi l'instituzione di una Riserva, ma con
adeguati controlli. Ma così non è. |
E quindi una riserva fatta ad hoc, per i
pescatori locali, sia quelli con permesso che quelli senza. In
questa zona, infatti, è proibita la pesca con metodi
professionali, consentita solo alle imbarcazioni autorizzate, che
a quanto risulta sono pochissime. Le altre pescano tutte a frodo.
I controlli, e non possiamo essere
assolutamente smentiti, per 9 mesi all'anno non esistono.
Ma i pescatori dilettanti non riescono, comunque, a pescare. Ci
pensano i pescatori locali a dissuadere quanti popolano quelle
acque. Guai ad effettuare una cattura di rilievo ed a farsi
"vedere". Il rischio è per l'incolumità del mezzo.
Tra l'altro nel vicino porto di "Le Castella"
vengono puntualmente calate le reti fisse, alla ricerca di cefali,
spigole e boghe. Molto facilmente, uscendo alle prime ore
dell'alba, si rischia di rimanere intrappolati con le eliche nelle
reti. E' successo proprio a chi scrive. |
Il nuovo decreto penalizza in maniera
incredibile tutti i pescatori sportivi. Da quanto si è appreso (il
decreto ancora non è entrato in vigore) sono state stabilite tre
zone, A, B e C, dove nella A è vietato anche il transito. Inserito
nelle B e C il divieto di velocità massima chè è di 10 nodi e la
pesca a traina, mentre pare che sia stato ampliato a 1000 ami il
permesso per i pescatori professionisti. Un bel successo!!!!!
Pare che la traina, ad esempio, si possa
effettuare solo con un permesso giornaliero.
Sia ben chiaro, siamo daccordo per il parco
e per i permessi, ma vanno gestiti settimanalmente per dare
veramente la possibilità di praticare la pesca sportiva che
sicuramente non danneggia o depaupera il mare.
Ma come è possibile andare ogni giorno a
Crotone per chiedere il permesso per il giorno seguente in piena
estate?
Al contrario dei palamiti o peggio delle
bombe, ancora abbondantemente praticate nella zona, di cui non è
necessario chiedere permesso, basta essere della zona.
Nel sito
http://www.riservamarinacaporizzuto.it ulteriori informazioni.
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la
nuova mappa |
la vecchia mappa |
la mappa della zona |
Queste le varianti
apportate al decreto (testo tratto dal sito del
Ministero ambiente):
Con la rizonazione,
gli sforzi di gestione compiuti in questi anni per avvicinare la
Riserva ai suoi protagonisti sono stati premiati ed aprono ora
prospettive inedite di coesione e crescita socio-economica.
Soddisfazione per la nuova rizonazione, ha espresso anche il
Dirigente della II° Divisione del Ministero dell'Ambiente e della
Tutela del Territorio - Servizio Difesa Mare - Oliviero Montanaro.
Si è riusciti - ha dichiarato il Dirigente - in poco tempo a
terminare una procedura molto lunga e complessa. La nuova
rizonazione porterà sicuramente dei grandi vantaggi al territorio
della Riserva Naturale Marina "Capo Rizzuto". Un risultato
ottenuto grazie al ricorso al metodo della concertazione,
attraverso il coinvolgimento delle autorità locali, dei Sindaci
del Comune di Crotone e di Isola Capo Rizzuto e di tutte le realtà
economiche e sociali presenti nel territorio (cooperative
pescatori, associazioni ambientaliste, diportisti, operatori
turistici). Un coinvolgimento indispensabile affinché la Riserva
sia percepita come un patrimonio di tutta la collettività e su cui
sia l'Ente Gestore che la Commissione di Riserva intendono puntare
sempre più nel prossimo futuro. La nuova perimetrazione prevede le
seguenti novità: l'eliminazione della zona "A" in località
Scifo-Alfieri e la creazione di due nuove zone di Riserva
integrale: una in località Capo Colonna-Tonnara di circa 30
ettari, l'altra di circa 120 ettari in prossimità delle secche di
Capo Bianco in località Capo Rizzuto. Sarà inoltre istituita una
nuova fascia di Riserva Parziale, denominata zona "C", lungo tutto
il residuo del perimetro dell'Area Protetta. Pur rimanendo saldi i
divieti contro ogni forma di alterazione dell'ambiente, la Riserva
diventa maggiormente fruibile: il riferimento è alla possibilità,
dietro regolamentazione dell'Ente Gestore, di effettuare visite
guidate, anche subacquee, nella zona "A" di Capo Cimiti, dove sarà
possibile osservare le quattro colonne di stile dorico che si
trovano ad appena 4 metri di profondità e che rappresentano un
importante patrimonio archeologico. Nella zona B, così come nella
nuova zona C, si potrà continuare a praticare pesca turismo, a
svolgere le attività di piccola pesca e pesca sportiva, ma solo
con lenza e canna da fermo, a praticare immersioni subacquee ed
ancoraggio ed ormeggio su disciplina dell'Ente Gestore.
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E l'Ente gestore si sente molto soddisfatto
di tutto questo.
Nel sito istituzionale si legge "Grazie alla
disponibilità di piccole imbarcazioni da pesca, ed alla
collaborazione con i pescatori proprietari delle stesse, sarà
possibile accompagnare turisti e residenti in aree di pesca a
ridosso di cale e piccole insenature dove, fornendo gli opportuni
attrezzi di pesca (lenze, canne e mulinelli), verrà data
l’opportunità di pescare quantitativi prestabiliti di pesce". Vi
anche una bella locandina, che riportiamo qui di seguito.
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clicca sulla foto
per ingrandire |
Ebbene, quello che è proibito ad un singolo, è
invece concesso al possessore di una imbarcazione locale al
semplice costo di 28 mila lire ovvero 14,00 €. a testa. Anche la
Traina, come si legge nella locandina. |
E qui mi ricollego alla prima frase di questo
articolo: il decreto del Parco all'epoca aveva lasciato perplessi
i pescatori professionisti della Zona. E si all'epoca, perchè ora
hanno ben capito che il Parco è solo per loro, solo per i
pescatori locali e non per tutta la comunità, o meglio come dice
un comunicato dell'ente gestore "è stato
compiuto un significativo passo avanti affinchè la Riserva sia in
grado di rispondere alle reali esigenze di tutela eco-biologica,
ai bisogni delle comunità locali e alle concrete potenzialità di
sviluppo produttivo del territorio". |
Mi pare che come al solito una cosa bella sta
diventando una cosa vergognosa, per tutto il popolo degli
appassionati.
In Sardegna la popolazione dei vacanzieri
paga diversi Euro per accaparrarsi i permessi di pesca, a traina e
bolentino; in Calabria dove la fame di turismo è nota, invece, i
turisti si allontanano, per un mero e proprio scopo
propagandistico, o protezionistico o chissà per volontà politiche? |
NO COMMENT, sarebbe troppo pericoloso..... |
La Redazione
Catanzaro, li 26
maggio 2002 |
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