Calamaro: Tecniche di pesca
Il calamaro, cefalopode molto ricercato dai
pescatori sia per le sue qualità sia di esca che alieutiche, si
insidia principalmente dalla barca. Altra tecnica è la pesca a
spinning da riva. Per quanto concerne la pesca dalla barca si
insidia con i pesciolini finti ovvero le totanare del tipo Yo-zuri
o similari; inizialmente questi imitavano le sembianze di
gamberetti, ma ultimamente sono diventati una miscellanea di
colori e sembianza tra pesce e crostaceo.
Il corpo di questi artificiali è di
materiale luminoscente, ed alcuni portano sul dorso una sorta di
ancoretta senza ardiglioni. Una ancoretta completamente
circolare, invece, è inserita all'altezza della coda dell'esca
artificiale.
Totanare Yo-zuri le più famose
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Pesca dalla barca:
si pesca a scarroccio, facendosi
trasportare dal vento o dalla corrente, su fondali che variano dai
3 ai 30 metri. Il calamaro generalmente predilige acque fredde e
ben ossigenate, e nuota a mezz'acqua. Si prepara quindi un
terminale dello 0,35, con braccioli di circa 20 cm. dello 0,25.
All'estremità del bracciolo posizioneremo i nostri artificiali. E'
consigliabile montare almeno 4 o 5 artificiali su un terminale. Il
piombo potrà naturalmente variare dai 50 ai 100 grammi a seconda
della forza del vento o della corrente. |
A proposito di artificiali sono da segnalare
anche i nuovi artificiali della Ditta Tubertini, quale il "IOS"
fosforescente, come si vede nella foto sotto. |
un nuovo
artificiale Tubertini |
Alternativa sono le totanare tradizionali,
composte da un corpo centrale generalmente piombato sul quale si
pone un pesce esca, quale sardina, boga, sugarello o sgombro,
meglio se sardina salata, e si lega con filo elastico. Stesso
discorso di prima, è conveniente inserirne almeno tre, per
vere maggiori chances di cattura. Esiste anche la calamariera "marcianese"
anche se pesca meno di quelle già considerate. Sotto una foto di
questa speciale totanara. |
Clicca sulla foto per ingrandire |
Sempre dalla italiana Tubertini l'"Aroma di
Sarda" un particolare spray da spruzzare sulla totanara per
renderla maggiormente attirante.
Il periodo maggiormente indicato va da
ottobre sino ad aprile inoltrato, ovvero quando la temperatura
dell'acqua è ancora fresca. I porti e comunque quei luoghi ove c'è
molto movimento di plancton e di altri piccoli pesci risulta
essere l'habitat ideale del calamaro. |
Pesca dalla riva:
Dalla riva la pesca è a spinning. Si lancia con una canna del tipo
da surf, entro i 4 metri, con un terminale di circa 1 metro
composto da 0,35 di diametro. Alla sua estremità un piombo del
peso che riteniamo più opportuno e collegato a circa 40 cm. dal
piombo, verso la girella, il nostro artificiale. Si effettuerà un
recupero a strappi, alternando la velocità. La possibilità di
cattura dalla riva non è facile: dovremo individuare una zona ove
il fondale, già a 60/70 metri dalla riva, diventa un pò profondo,
più facile se si lancia da una scogliera. Pescando con la totanara
classica (forse sarebbe corretto parlare di calamariera), conviene
utilizzare per esca del pesce azzurro:
può andare bene
la sardina, la boga, il cefalo, gli zerri ecc.
Tutti i pesci
di branco in generale, insomma, si possono utilizzare.
Personalmente preferisco usare la sardina soprattutto salata, il
chè le procura un "puzzo" veramente imbattibile. I risultati sono
migliori rispetto alla pesca con l' artificiale soprattutto in
termini di "misure": con le totanare si catturano calamari
piccoli, fino a 300/500 gr. mentre con la sardina si catturano con
molta più facilità calamari che superano il chilo di peso.
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Il recupero:
Recuperare il calamaro non è cosa facile.
Avremo una forte tensione, dovuta al soffio che lo stesso emette
eliminando acqua dal suo mantello. Il segreto sta nel avvicinare a
noi il cefalopode con velocità ma costanza per evitare che le
ancorette dell'artificiale (prive di ardiglione) possano liberare
la nostra preda. Una volta in prossimità della barca o della riva
con molta rapidità e con l'aiuto di un amico e del guadino
potremo porre fine a questo breve combattimento e iniziare a
pregustare la nostra magnifica preda che ci ripagherà
abbondantemente per i sacrifici fatti. |
Terminiamo questo articolo sul calamaro con due
splendide foto che ci mostreranno le splendide livree che
presentano sott'acqua, mentre, una volta fuori dall'acqua,
diventeranno di un colore pallido. |
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Massimo Rotondaro
Soverato, li 26 maggio
2002 |
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