IL BOLENTINO DI PROFONDITA'
(1ª PARTE)

Barca, Salpabolentino e Ancoraggio. Dove pescare?
I salpabolentini o le canne con mulinello elettrico
L'ancoraggio
Dove pescare?

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Barca, Salpabolentino e Ancoraggio.  Dove pescare?
Questo tipo di pesca, una volta poco considerata, stà da qualche anno, prendendo piede tra i pescatori sportivi. Le motivazioni principali probabilmente si rifanno alla scarsità di pescato nelle vicinanze del sottocosta e anche al desiderio di realizzare grosse catture e provare nuove emozioni.
Tale pesca, per quanto possa sembrare facile nella tecnica, nasconde, invece, una serie di problematiche che vanno affrontate, comunque, con un po' di attenzione.
Le poste di pesca per il bolentino di profondità, nella maggioranza dei casi, sono a molte miglia dalla costa, e comunque sicuramente non vicino al Ns. luogo di partenza. Ciò presuppone, quindi,  l'uso di una imbarcazione affidabile, con una motorizzazione veloce e che ci possa assicurare tranquillità in mare e sicurezza necessaria. La barca ideale, quindi, dovrebbe essere almeno un semicabinato con una misura minima di 7 metri ed una velocità minima di 20/23 nodi, che ci possa consentire, quindi, di coprire una certa distanza in un tempo relativamente breve.

Alcuni i requisiti principali:
- un ampio pozzetto, che possa ospitare i nostri compagni di pesca  per le ore che ci tratterremo in mare, darci la possibilità di muoverci e  di poter pescare agevolmente.
- la cabina, almeno per un piccolo ricovero, in caso di maltempo o nel casom uno degli ospiti voglia riposarsi (il mare stanca);
- nel pozzetto è obbligatoria la presenza delle prese elettriche per il salpabolentino o le eventuali canne con i mulinelli elettrici;
- sulle murate adeguati portacanne robusti in grado di sostenere e il peso delle canne con i grossi mulinelli, e il peso del salpabolentino, nonché delle prede che eventualmente si andranno a ferrare;
- è d'obbligo anche una piccola cella frigorifera o igloo, o in caso di assenza si può usare una cesta in pvc di quelle del tipo usate per la raccolta del pane, che adeguatamente coperta dai raggi del sole e con alcune sacche di ghiaccio artificiale all'interno, possano assicurare la conservazione del pesce catturato.
- anche le esche, specialmente quelle non molto tenaci e dure, avranno bisogno di una buona conservazione.

I salpabolentini o le canne con mulinello elettrico
La profondità della zona di pesca (quasi sempre oltre i 200 metri) ci obbliga ad abbandonare gli "strumenti a mano" e ad utilizzare attrezzature elettriche o elettroniche. Tale uso diventa obbligatorio in considerazione del fatto che per salpare un calamento con 500/700 grammi di piombo a 300 metri di profondità si richiede un discreto sforzo ed alcuni minuti di tempo. Naturalmente il salpabolentino dovrà essere elettrico o elettronico e di buona qualità: generalmente quelli elettrici sono costituiti da una struttura in inox, molto robusta e da potenti motori interni con riduttori di giri. In commercio se ne trovano alcuni con il regolatore dei giri, e con due o tre velocità per diminuire il tempo di risalita. Il tutto viene comandato da un pulsante che generalmente funziona da start e stop (partenza e fermo). Alcuni hanno anche un dispositivo che distribuisce il filo sulla bobina, per evitare che, raccogliendo male il nylon o il filo usato, lo stesso si stressi e quindi possa essere oggetto di facili rotture.La canna apposta sul salpabolentino dovrà essere di buona qualità e comunque consiglio almeno una 50/80 libbre, con passanti a carrucola e naturalmente in inox, meglio se termoraffreddanti. Si consiglia poi, di apporre sulla canna il contametri che diventa utilissimo per confrontare i metri di lenza ceduta con la reale profondità che segnala il nostro ecoscandaglio.
I mulinelli elettrici, invece, altro non sono che piccoli salpabolentini, che si differenziano dai primi per il fatto che possono essere applicati a qualsiasi canna ed hanno un peso decisamente minore. Visto comunque il peso notevole, consiglio  salpare le lenze sempre con le canne inserite nei portacanne a murata.
Su una imbarcazione di 7 metri si consiglia di pescare con massimo tre attrezzi che potranno essere un salpabolentino a poppa, una canna a prua ed un'altra nel mezzo dell'imbarcazione. In considerazione, infatti delle correnti che sono sempre presenti a queste profondità, diventa impensabile la pesca  con più di tre canne.

L'ancoraggio
Naturalmente le operazioni di ancoraggio rappresentano una grande difficoltà soprattutto per la profondità. Per poter realizzare un perfetto ancoraggio quindi necessita la seguente attrezzatura: la cima da usare non dovrà mai superare i 4 o 6 millimetri in quanto più grosso è il diametro, maggiore sarà il galleggiamento della cima e quindi la difficoltà a farla affondare. Ci serviranno almeno 700/1000 metri di cordino. Il tutto andrà ben legato a 5 o 6 metri di catena (maglia del sei), e poi al nostro ancorotto. Per la costruzione dell'ancora posso consigliare di rivolgersi ad un fabbro e farsi realizzare un rampino con del tondino di ferro da 12 mm., ed un fusto di circa 50 cm.. Le marre del tondino dovranno raddrizzarsi quando, a fine giornata, decideremo di salpare l'ancora. Naturalmente ho parlato di rampino in quanto la zona di pesca sarà sicuramente una secca di scoglio o comunque ci saranno delle "tenute" (relitto o tronchi) cui potersi "aggrappare" con le marre dell'ancorotto.
Se da un punto di vista pratico può sembrare meglio pescare a scarroccio, dall'altro io consiglio sempre l'ancoraggio. Riuscendo, infatti, a raggiungere il posto sul quale desideriamo pescare, una volta identificato con l'ecoscandaglio, si deve risalire la corrente di almeno 100 metri (su un fondale di 300) e poi mollare caluma sino a quando la corrente non ci riporterà sulla nostra posta.  Un piccolo segreto per i neofiti che spesso scambiano il movimento di scarroccio della barca con la corrente e il vento: la barca non si muove lateralmente solo per effetto del vento o della corrente, ma per effetto della risultante tra le due forze. Consiglio, pertanto, di portare sempre in barca un pugno di sabbia e, quando necessita verificare la direzione della corrente e quindi dove filare le lenze, basterà gettare in mare un po' della nostra sabbia e guardare lo spostamento che ha rispetto all'imbarcazione.
Per recuperare, a fine giornata, la nostra ancora o rampino che sia, personalmente ho realizzato un cerchio di circa 7 cm.di diametro che ho passato nel cordino, prima di filare l'ancora a mare. Basterà agganciare al cerchio un moschettone con un parabordo e tirare la cima dell'ancora con la barca, nella direzione opposta alla corrente, quindi andando sopra la zona di ancoraggio. Non appena le marre dell'ancorotto si raddrizzeranno, il cordino scivolerà nell'anello e una volta raggiunta la catena la stessa passando nell'anello porterà l'ancora a galla e non ci rimarrà che recuperare la caluma senza il minimo sforzo.

Dove pescare?
Trovare il giusto posto non è facile. Sicuramente non ci saranno di aiuto i pescatori professionisti, i quali, chiaramente, terranno ben cucita la bocca nel raccontarVi in quale zona ha effettuato le migliori catture.
Io consiglio sempre di dare uno sguardo alle carte nautiche: ci sono segnalate tutte le batimetriche e non è molto difficile trovare una zona dove vi sono due altezze differenti in poco spazio. Bisognerà avere molta pazienza, e provare più volte quale caduta di fondale è più prolifica.
Un valido aiuto può venire dall'osservare le paranze
(i pescherecci). Generalmente le barche che fanno lo strascico, navigano intorno ai 250 passi (o braccia, che equivalgono a 400 metri). Questa comincia ad essere per loro una altezza critica. Quante volte abbiamo notato i pescherecci arrivare in una determinata zona e poi tirare le reti e tornare indietro. E così via anche le altre imbarcazioni in pesca Questo vuol dire che da quel punto in avanti cambia la batimetria e diventa ancora più profonda. E' proprio in quel "taglio" di fondale che dovremo tentare le nostre catture. (continua)

Massimo Rotondaro

 

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