BEACH LEGERING


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I mulinelli

Il grandissimo successo ottenuto dalla disciplina del beach-ledgering negli ultimi anni ha provocato un vero e proprio sconvolgimento delle attrezzature specifiche impiegate per la pesca dalla spiaggia. Per rendersi conto di quanta acqua sia passata sotto i ponti rispetto solo a pochi anni fa, quando ancora si faceva riferimento quasi esclusivamente alla disciplina del surf casting pesante, è sufficiente osservare gli attrezzi di un qualsiasi pescatore dalla spiaggia. Ferma restando l'utilità, e quindi la presenza, delle attrezzature tipiche da surf casting, ben difficilmente troveremo un pescatore che non abbia provveduto ad ampliare il suo fodero aggiungendone altre più leggere. L'intento di adeguarsi al meglio alle mutevoli condizioni del mare fa ormai parte del modo di operare di ognuno  di noi. Ecco perché alle canne e ai mulinelli tipici da surf si sono affiancate le proposte specifiche da beach.
Personalmente sono convinto che il fodero ideale per il pescatore moderno dovrebbe contenere almeno due canne da surf più due da beach ledgering, tutte corredate da appropriati mulinelli. Lasciando comunque perdere ogni considerazione di carattere generale, entriamo nel vivo dell'argomento che riguarda proprio le caratteristiche del mulinello ideale.

Il  mulinello
Ovviamente per scegliere quello giusto non potremo esimerci dal considerare la canna alla quale dovrà essere abbinato. Innanzitutto si dovrà tenere presente che la canna da beach rappresenta una sintesi tra  distanza di lancio, sensibilità e stabilità in pesca. Deve quindi risultare in grado di lanciare anche a notevoli distanze senza perdere più di tanto la necessaria sensibilità alle tocche. Stabilite ancora una volta le caratteristiche tecniche che deve possedere la canna vediamo come le stesse influiscono sulla scelta del mulinello ideale. Diciamo subito che la stabilità in pesca, come del resto la sensibilità, poco o nulla hanno a che vedere con il mulinello. La stabilità dipenderà dalla somma di una serie di fattori come l'azione della canna, la forma ed il peso del piombo rapportato alle caratteristiche della vetta, il diametro dei travi inseriti nei mulinelli e via di seguito. La sensibilità dipenderà in buona parte ancora una volta dal rapporto intercorrente tra peso del piombo e vetta, e dalle caratteristiche oggettive di quest'ultima.

Se andiamo però ad analizzare il terzo elemento, ovvero la distanza di lancio, non potremo fare a meno di considerare che questa dipende sia dall'azione della canna che dalla capacità di svolgimento del mulinello. Ovviamente sono tutte considerazioni fatte solo in prima analisi perché è ovvio che influirà sulla distanza di lancio anche il diametro del trave come il peso e la forma del piombo. A prescindere però da ogni dettaglio risulterà fondamentale scegliere un mulinello in grado di garantire una buona capacità di svolgimento, non troppo pesante e dotato di un'ottima frizione. Per quanto riguarda le dimensioni, invece di elencare noiosi dati, mi sembra più interessante rimandare alla panoramica di quelli reperibili in commercio. In linea di massima si tenga presente che questi non dovranno risultare né troppo piccoli né troppo grandi e pesanti. I troppo piccoli non garantirebbero il corretto sbobinamento del filo, mentre i troppo grossi risulterebbero sbilanciati rispetto alla leggerezza delle canne specifiche. Personalmente sono comunque sempre propenso a scegliere il mulinello un tantino più grosso. Riguardo alle dimensioni, quindi, è meglio eccedere un po' piuttosto che scarseggiare. Mulinelli molto piccoli potranno e dovranno magari essere impiegati nelle canne da lancetto, ma non in quelle specifiche nate per il beach ledgering.

Il mulinello Ideale
Non avendo questo sito nessun interesse economico, volutamente non esprimerò giudizi né citerò alcuna marca, per evitare sponsorizzazioni di questa o quella ditta.
Ora descriverò qui di seguito alcune delle caratteristiche che un mulinello ideale dovrebbe avere:

1) Doppia bobina;
2) Almeno due cuscinetti
(chiaramente più cuscinetti ha migliore e più preciso sarà il suo funzionamento, e maggiore anche il costo iniziale;
3) Avvolgimento a spire incrociate
(per evitare paurose parrucche);
4) Buona frizione anteriore;
5) Resistenza alla salsedine
(questa è data soprattutto dall'uso di materiali all'avanguardia e di qualità, abbinati a una perfetta manutenzione).

La doppia bobina risulterà utilissima quando vorremo adeguare i travi imbobinati al tipo di vetta e al piombo che stiamo utilizzando. Solitamente una bobina sarà caricata con un filo dello 0,18-0,20 e l'altra con uno 0,23-0,25.
L'avvolgimento a spire incrociate consentirà un perfetto riempimento della bobina con il conseguente agevole svolgimento della lenza in fase di lancio.
Per quanto riguarda i cuscinetti è ovvio che se il nostro mulinello ne monta almeno due o più, sarà in possesso di un migliore movimento. Caratteristica che, insieme a una maggiore durata nel tempo, otterremo da quel mulinello che è stato realizzato con materiali antisalsedine.

Ultimo connotato da tenere presente, ma non certo in ordine di importanza, è la frizione. Solitamente le frizioni posteriori risultano più dolci e progressive rispetto a quelle anteriori. Considerando i finali di diametro ridotto che siamo soliti impiegare potremmo pensare che sono proprio queste che fanno al nostro caso, ma non è così. Purtroppo, le frizioni posteriori sono soggette a rotture o ad intoppi nel funzionamento provocati dalla sabbia o dalla salsedine. Ecco perché è consigliabile affidarsi a mulinelli caratterizzati da frizione anteriore, magari un po' meno progressiva, ma sempre efficiente nel tempo.

Massimo Rotondaro


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