La
mappa dei tonni in Italia
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Zona
per Zona le differenze e le tecniche |
La pesca sportiva al tonno ha assunto nel
Mediterraneo dimensioni gigantesche. Non c'è regione ove non sia presente una discreta la schiera di appassionati. Inizialmente solo nell' Adriatico poi nel Tirreno e nel Lazio, ma ora anche Calabria Sicilia, la pesca al tonno in drifting sta assumendo contorni rilevanti. Nel lontano 1971 i primi pionieri di questa pesca, scoperta la presenza di tale gigante vicino le foci del Po, catturavano
sportivamente il primo esemplare. La cattura veniva effettuata a Traina innescando un cefalo ad opera di Adamo Benfenati. Un pesce di 170 chili sicuramente risultava per l'epoca una cattura esemplare. Da quella cattura in poi passeranno molti anni prima che la pesca in drifting sia esportata dall' Adriatico verso altre regioni d'Italia. Originariamente comunque il drifting nasce sulle coste francesi dove viene praticato su un fondale da 100 a 150 metri, ancorati. Primi pionieri, oltre a Benfenati, sono stati Michele Nodari, attualmente titolare della
NORMIC, azienda specializzata in accessori per la pesca al tonno, le canne, i passanti, e ancora Massimo Massarotto, Alberto Bartumioli e tanti altri. |
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Viene
successivamente importato in Tirreno, subendo alcune modifiche
nella tecnica per via della diversità dei fondali (più
profondi dell'Adriatico). La prima cattura sembra sia stata
realizzata la Fabrizio Bonanni, ma la vera e propria pesca ha in
grosso incremento con l'inizio di questa attività da parte di
Curzio Mugnai (Livorno) e Aldo Benucci (Anzio). La tecnica di
pesca originaria, in adriatico, traeva lo spunto da quella
francese, con la barca all'ancora. La zona che a quei tempi
veniva battuta (ma anche ora) era di fronte il faro "Della
Pila", a circa 20 miglia dalla costa su un
fondale intorno ai 35 metri. Questa situazione fà si che le
fughe dei pesci sono in orizzontale, verso la superficie o
comunque inclinate e non verso il fondo come si verifica nel
resto dei mari d'Italia. Naturalmente la cattura dei pesci in
Adriatico è resa più "facile" (relativamente)
proprio per il fattore profondità. Di contro i pescatori
sportivi dell'Adriatico godono di pesci di maggior peso: la
taglia media intorno ai 150 chili fino a punte di oltre 300.
Negli ultimi anni, c'è stata anche una variante rispetto alla
presenza di pesce nei nostri mari: una volta, alcuni anni fa, si
riteneva che il periodo ideale per il drifting fosse da luglio
ad ottobre, ma negli ultimi anni, soprattutto al sud, i pesci
sono stati catturati sempre, in tutti i periodi dell'anno, anche
se il periodo di maggior concentrazione rimane sempre
luglio/agosto. |
la mappa dei tonni
in italia |
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Inizialmente
i tonni venivano combattuti con attrezzature pesanti: canne 130
libbre, finali 250/300 libbre. Attualmente, invece, vuoi per un
senso di sportività, vuoi perchè effettivamente con una 130
libbre si "sente poco il pesce", quasi tutti i
pescatori hanno ridimensionato il libbraggio, posizionandosi tra
le 50 e le 80 libbre. Naturalmente c'è anche chi pesca con le
30 libbre, ma unicamente per tentare il record. Pochi
giorni fa è stato riconosciuto come record mondiale la cattura
di Bersanetti, in Adriatico, sulle 30 libbre, che ha catturato,
con canna NORMIC
un pesce
di 190 chili. |
Le tecniche, oramai,
sono simili in tutto il resto d'Italia. Nella zona Adriatica, ma
verso sud, da Rimini a Fano, c'è la più alta concentrazione di
pescatori sportivi, anche se il sud (Calabria e Sicilia) negli
ultimi anni si sta ben riscattando per il ritardo nell'iniziare
questa splendida di pesca. E il sottoscritto può vantare il
primato del 1° tonno in Calabria sullo jonio catturato con la
canna nel 1994, mentre nel 1995 ho catturato il primo tonno in
stand up a Roccella Jonica. Vedi foto sotto. |
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Ma ritornando alla
prima mitica cattura del 1994, dopo aver perso ben 10 pesci al
raffio (si tenevano troppo tempo senza forzarli e alla fine si
rompeva), dopo due ore di strenuo combattimento veniva raffiato
il primo pesce Calabrese: ben 245 kg. |
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I pesaresi,
comunque, sono stati i primi a praticare il drifting con barca
in deriva. Dopo poco tempo, per rallentare il corso della barca,
si iniziò ad usare anche l'ancora galleggiante, una specie di
imbuto in stoffa, di vari diametri, che frena lo
scarroccio dell'imbarcazione. Molti gli equipaggi che hanno
tentato il record del mondo del 30 Libbre, che è stato di
recente ottenuto con attrezzature NORMIC.
A proposito vi
invito tutti a visitare il sito di Michele Nodari che, come al
suo solito, produce sempre ottimi materiali, con nuovissimi
ritrovati tecnologici (vedi nuovi roller). Nella
zona Adriatica si usa innescare anche il vivo, boga o sgombro,
anche se in Calabria, ad esempio, abbiamo verificato che l'esca
catturante è sempre quella uguale alla pasturazione. Nella zona
compresa tra Porto San Giorgio e San Benedetto del Tronto è
stata scoperta la presenza di tonni durante l'inverno. In
Calabria, invece, nel 1999, tra dicembre e gennaio, nella zona
di Soverato, è stato presente un branco enorme di tonni che si
è fermato per quasi 50 giorni, regalandoci numerose catture. |
Il
tonno rosso è stato definito "la locomotiva del mare"
ed è il pesce che catturato sportivamente dà le emozioni più
forti. |
La
zona invece maggiormente rinomata per la pesca d'altura al tonno
di branco ed alle alalunghe è nel Golfo di Otranto. Questa
tecnica è molto divertente e con attrezzature leggere dà
veramente soddisfazione. Bisogna disporre però di imbarcazioni
veloci in quanto questi pesci stazionano a 20/30 miglia dalla
costa. Qui, comunque, il mare è profondo ed i pochi equipaggi
che si cimentano nel drifting hanno non poche difficoltà nel
combattere il pesce. |
E ritornando
in Calabria bisogna dire che negli ultimi anni la diffusione è
stata estrema. Specialmente nel periodo tra Luglio ed Agosto,
nella provincia di Roccella Jonica, si concentrano grossi
branchi di tonni, con un peso medio di 100 chili, ma anche
elementi intorno ai 200. E in questo periodo siamo arrivati a
contare sino a 45 barche in pesca, a drifting o anche pescatori
con le lenze a mano. Lo scorso anno si è anche disputato il
campionato Italiano di drifting. Per quanto riguarda, invece, la
tornata 2001 del campionato, l'imbarcazione Selene III (Bluefin
Tuna Club Locri - Angler il sottoscritto) si è aggiudicato il
campionato regionale, guadagnando il diritto alla finale
nazionale di settembre. E vi assicuro che ci faremo
valere. |
I fondali
intorno ai 500 metri, in questa zona, creano difficoltà. Il
pesce va combattuto e soprattutto dopo le prime fughe,
"forzato". Il tonno, soprattutto quando ha molto
fondale sotto di se, tende a puntare verso il fondo. E quando
comincia a girare in centri concentrici e ad una profondità di
70/100 metri, diventa veramente difficile smuoverlo. |
Stesso dicasi
per la Sicilia.
Per quanto riguarda il
Tirreno, la situazione è quasi completamente diversa. La taglia
media dei tonni è scesa a 50 chili, ed il fondale non
profondissimo, rende agevole le catture. Pescatori della zona
stanno riducendo drasticamente il libbraggio, proprio per non
perdere il gusto del pesce. La Toscana, inoltre, risulta la zona
con il più alto numero di pescatori sportivi dediti alla pesca
al tonno rosso. |
Completiamo la
panoramica con la Sardegna ove la taglia media si aggira sui 100
chili con pesci oltre i 200. Il problema, soprattutto nel
periodo estivo, è l'esca, introvabile e comunque a prezzi da
capogiro.
Massimo Rotondaro
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