Il Granchio
: che esca!!!!!
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Parliamo
di un' esca meno nota ma ricercatissima: il granchio.
I
pescatori, a qualsiasi livello e quale sia la tecnica che
praticano, tralasciano attenzione sul granchio.
E' vero, infatti, che ci risulta molto comodo andare dal
negoziante di fiducia ad acquistare il bibi, l'americano, la
camola o altro, mentre è sicuramente più dispendioso in
termini di tempo, la ricerca di altra esca. E qui si fa la
differenza. Il granchio, infatti, è una esca principe, quasi
come la sardina, economica ed abbondante. La scarsità di pesce
nel mare, è scarsamente proporzionale alla presenza di granchi
sugli scogli. |
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un magnifico
granchio comune
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Si
tratta di un crostaceo estremamente versatile e buono per
attirare qualsiasi specie di predatore. Innescato a piccoli
pezzi è eccezionale per prede come il sarago, l'ombrina, in
pezzi più grandi per l'orata, intero per spigola, leccia e
ricciola (piccola). Imparando a conoscerlo bene in tutti i suoi aspetti
può essere l'asso vincente e otterremo quindi due risultati:
battute di pesca con maggior successo e enorme guadagno
per la tasca. |
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Il granchio
aperto dal suo guscio superiore |
La
carne del granchio si presenta compatta, grassa e oleosa,
caratteristiche che la rendono irresistibile a qualsiasi
qualità di pesce. Esistono parecchie razze di granchio, ma
quello comune, come indicato nella foto, si trova facilmente in
tutte le aree rocciose d'Italia. Il periodo migliore è quando
il granchio è in fase di muta. In questo periodo che varia da 7
a oltre 20 giorni, quest'esca è vulnerabile. Il suo guscio
superiore è ancora molle e le sue caratteristiche attrattive
sono superiori. Tale periodo generalmente va dalla fine della
primavera all'estate, quando la temperatura dell'acqua diventa
accettabile. In periodi normali tali granchi hanno il carapace
superiore molto duro. Ne esistono alcune specie che
fanno bene al caso nostro: sono i granchi bianchi e le
granchielle di sabbia. |
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una
granchiella di
sabbia |
Esiste anche un
trucchetto per catturare i granchi, ma si può praticare solo
nel letto dei fiumi semi asciutti, ove presente solo uno strato
melmoso. Si pongono sulla sabbia alcuni tubi in pvc o alcune
tegole per formare una specie di ricovero avendo cura di
interrarli da una parte. I granchi rimarranno dentro, come per
proteggersi e saranno quindi una facile preda. |
La
preparazione dell'esca. |
Per prima cosa si
eliminano le branchie, poste sotto la pancia del granchio, in
quanto sono velenose e quindi deleterie nella fase di pesca. |
un particolare della
pancia del granchio |
Provvederemo quindi alla
rimozione degli arti e del carapace (il guscio superiore). Per
fare questo useremo una lama di coltello ben affilata o
una taglierina (attenzione alle dita). Tagliando il granchio in
due, infatti, sarà un boccone più piccolo ma invitante per via
del suo "odore" che rilascerà velocemente proprio
perchè tagliato in due. Una volta preparato sarà la volta
dell'innesco. Un primo metodo consiste nel passare l'amo
completamente all'interno del corpo, come nella foto in basso |
innesco con amo
all'interno |
Una alternativa consiste
nel passare almeno due volte l'amo nel carapace inferiore (la
pancia) avendo cura di innescare dal lato ove abbiamo asportato
le zampe (vedi foto in basso). |
innesco con amo inserito
con un'asola |
Alternativa
per una presa più resistente consiste nel far passare l'amo in
tutte le sedi delle zampe, inserendolo nel primo foro e
facendolo uscire dal secondo e inserendolo nel terzo ecc. Così
facendo avremo un innesco tenace ed in grado di sopportare sia i
lanci (surfcasting) che la mangianza presente sul fondo
(bolentino da barca). (vedi la foto in basso). |
una vera serpentina per
innesco!!!
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I
tipi di granchio. |
La granchiella o granchio
bianco è il tipico crostaceo che si reperisce lungo le spiagge,
e risulta quindi elementare e semplice la sua cattura. Per
"raccoglierli" in una determinata zona avremo bisogno
di qualche piccolo pesce (sardina, boga o altro) da inserire in
una buca praticata nei pressi della battigia. Naturalmente
parliamo di una zona priva di bagnanti. La granchiella non
tarderà a presentarsi e dopo una quindicina di minuti ne avremo
sicuramente qualcuna da raccogliere. Alternativa, invece, calare
in pochi metri di acqua una nassa con all'interno alcuni
pescetti legati nel mezzo. All'indomani ne avremo a iosa. |
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un
particolare del granchio "aperto" e la nassa |
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La conservazione dei
granchi è semplice: basta riporre un pò d'acqua salata in un
secchio con un pò di sabbia. Avendo l'accortezza di lasciare il
secchio in una zona all'ombra e fresca, si manterranno almeno
per un paio di giorni. |
Il
granchio nero |
Si
tratta del granchio di scoglio: Molto facile la cattura con il
buio quando fuoriescono dalle tane. Di giorno si attirano fuori
dagli scogli legando un pesciolino ad un filo sottile di nylon e
guadinandoli velocemente non appena escono dall'acqua. Al
contrario della granchiella si conservano in luogo fresco
all'interno di un secchio con un panno ben bagnato naturalmente
di acqua salata. Durano circa 2 giorni. |
Granchio
di fango |
Si
trova nei pressi di acque salmastre, quindi vicino ai fiumi. La
cattura è similare a quella della granchiella. |
Il
paguro |
Ritengo
personalmente il paguro quale la migliore esca per gli sparidi,
orate e saraghi in primis. Esistono due tipi di paguri: uno
reperibile nel sottocosta, a pochi metri d'acqua, in zone
pietrose o con numerosi anfratti, vicino agli scogli, un altro
invece, d'alto mare, catturato sporadicamente dalle strascicanti
e quindi più difficile da trovare. Per la loro conservazione è
necessario disporre di una nassa da lasciare in acqua. |
La
rufola |
La
rufola, che appartiene all'ordine dei macruri, si trova in zone
detritiche e fangose a profondità variabili dai 10 ai 30 metri.
La sua cattura avviene con lo strascico o per chi ha conoscenza
di tecnica subacqua, immergendosi e recuperandole con un piccolo
guadino. In alcuni negozi specializzati è possibile reperirla
viva. |
L'innesco |
Passando
l'amo nelle sedi delle zampe si ha un ottimo risultato ancora
migliorato se usiamo filo elastico per assicurarlo all'amo ed al
nylon (vedi foto in basso) |
un bel boccone
di...granchio |
L'azienda
STONFO
ha prodotto microanelli elastici per assicurare l'esca all'amo.
Sembra una valida alternativa per innescare vivo il granchio,
anche se per la sua applicazione c'è bisogno di molta
attenzione e tanta pazienza per non danneggiare il crostaceo
(cedi foto sotto) |
l'accessorio della Stonfo |
Per
concludere per chi ha la grande passione per gli sparidi in
genere e soprattutto per orate e saraghi, dovrà per forza di
cose imparare a catturare ed a trattare i granchi, il cui
innesco con certezza, farà la differenza con gli altri amici
pescatori. |
Massimo
Rotondaro |
Soverato,
li 24 novembre 2001 |
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